sabato 3 settembre 2016

LADY SINTES...

Ero a Palma per risolvere un problema fiscale ed avevo una camera all’Hotel Palace...
Quel giorno si svolgeva anche un meeting del Consorzio Insulare...
Io, curioso come sono, mi ero intruffolato nel loro buffet e li…    
Conobbi la Signora Sintes...
Lei, signora elegante sui 50-52 anni, amministratore delegato dell'azienda calzaturiera di famiglia.
La notai subito perché tra i vari ultra sessantenni incravattati non potei non apprezzare la sua fascinosa sensualità di donna.
Piega perfetta, manicure ineccepibile, abito elegante e, al contempo, provocante, scollatura al punto giusto, gonna sufficientemente lunga per coprire le cosce ma non abbastanza per impedirne la seppur parziale vista.
Ero al suo fianco e non potei non ammirarne fascino ed eleganza.

Parlava correttamente 3 lingue ed intratteneva tutti.
Al ricco opulento buffet nel quale ero un intruso, con lo sguardo ero sempre a cercare lei, quella attraente donna di mezz'età che tanto mi intrigava.
Chiesi al personale dove fossero i servizi a quel piano e una cameriera mi ci accompagnò spiegandomi che il bagno della sala convegni era di uso comune uomini e donne.
Ascoltai con indifferenza la precisazione trovandola inutile!
La toilette era immensa!  Praticamente ogni bagno era una stanza a se.

Entrai, mi sbottonai i pantaloni e …
Proprio in quel momento entrò nel mio bagno lei.
Non sono abituato a chiudere la porta a casa, e stupidamente non lo faccio nemmeno nei servizi pubblici incurante della possibilità che qualcuno apra la porta!!
Così lei aprì la porta...
Mi voltai, continuando a urinare tranquillo stavo per  dire: "E' occupato" pensando che fosse un uomo..
La vidi e lei vide me.
Fu un attimo, incrociammo i nostri sguardi e poi lei scusandosi richiuse la porta.
Finii di fare la pipì, ed uscii per andarmi a lavare le mani nell'antibagno.
Mi stavo asciugando in uno di quei marchingegni automatici di ultima generazione nel quale devi infilare le mani per intero dentro quando sentii il rumome dello sciacquone del wc vicino a quello che in precedenza avevo utilizzato io.
Trascorsero alcuni istanti ed eccola.
Lei di fronte a me, intenta a lavarsi le mani.
"Scusi per prima - mi disse -. Mi spiace averla disturbata. Perdoni la mia irruenza ma avevo un gran bisogno di fare la pipì e trovando aperto non ho pensato di bussare...".
"Ci mancherebbe - risposi io -. Anzi scusi lei, la colpa è mia che non chiudo mai quando sono in bagno".
"Davvero? - mi chiese lei quasi stupita -. E come mai? Non teme che qualcuno possa entrare come del resto accaduto a me poco fa?"
"Sinceramente no - ribattei io -, e poi qual'è il problema? Non ho nulla da nascondere e in ogni caso la pipì la faccio spalle alla porta per cui non ci sto a pensare su troppo".
Ridemmo entrambi.
"Sì in effetti per noi donne è un po' differente - riprese - Noi ci dobbiamo sedere e poi abbiamo tutta una serie di indumenti da togliere".
"Beh insomma, in fondo si tratta solo di alzare la gonna e abbassare le mutandine ed il gioco è fatto" la incalzai io.
"Sì, è vero, - replicò lei - ma se per caso entrasse una persona, magari un uomo, sicuramente sarebbe sconveniente".
Il discorso si stava protraendo più del dovuto e mi pareva che l'argomento fosse volutamente malizioso quindi decisi di proseguire, curioso di vedere fin dove sarebbe arrivato.
"Ha ragione, ma in tal caso sarebbe una piacevole sorpresa" dissi io palesando un certo interesse.
"Scusi? Che cosa sarebbe piacevole?" mi rispose lei.
"Aprire la porta di un bagno e trovarci dentro una donna affascinante come lei con la gonna alzata e mutandine abbassate" dissi, osando, forse anche troppo.
"Ma non dica sciocchezze - replicò lei sorridendo -. Non credo che sia tanto piacevole entrare in un bagno e scoprirlo occupato, peraltro da una tardona come me".
Capii immediatamente che il gioco era fatto.
Avrebbe tranquillamente potuto fancularmi  dopo la mia provocazione e invece rimbalzò la palla a me, facendo la finta modesta.
"Mi faccia capire quindi: le piacerebbe entrare in un bagno inconsapevolmente e trovarci dentro una donna che fa la pipì?" mi chiese lei.
“Se mi capitasse di trovarci dentro una donna bella come lei..." la stuzzicai io.
Passarono due o tre secondi e poi…
"Vediamo se dici la verità, venga con me" disse e con la mano mi trascinò dentro al bagno in cui poco prima aveva urinato.
Entrammo, chiuse la porta a chiave, si voltò, e guardandomi si alzò la gonna, abbassò le mutandine dicendomi: "Mi sa che non l'avevo fatta tutta"

Poco dopo sentii lo scroscio della sua pipì scendere...
Il mio cazzo divenne immeditamente duro come il marmo.
Lei mi guardava fisso negli occhi e pisciava di fronte a me, come una vacca vestita da signora.
"E tu? Sei sicuro di averla fatta tutta prima?" mi disse iniziando a guardare sfacciatamente il mio pacco.
"Forse no, hai ragione, sento l'impulso di farne ancora un poco" replicai.
"Allora che aspetti dai, liberalo e svuotalo per bene"
Mi stava provocando e io non indugiai oltre.
Aprii la patta dei miei pantaloni ed estrassi il cazzo duro come il marmo ad una ventina di centimetri da lei seduta ancora sul wc.
"mmmmmh ma che bel cazzo hai, aspetta che ora mi alzo e ti aiuto io a fare la pipì"
E così fece. Si alzò, ricomponendosi e lo impugnò indirizzandolo la cappella verso la tazza.
Era così duro che non sarei mai riuscito a pisciare...
"Forse dobbiamo prima svuotare questi coglioni gonfi che ne pensi?"
e senza attendere risposta si accovacciò sul mio cazzo infilandoselo per intero in bocca.


Dalla mia, di bocca, uscii incontrollato un "ooooooooooh" mentre lei iniziò a muovere la sua testa sul cazzo fagocitandolo tutto, dalla cappella fino al base e leccandomi addirittura i coglioni con la lingua mentre era infilato tutto in gola.

Succhiava come raramente avevo visto fare e alzava lo sguardo cercando il mio. Le piaceva succhiarlo, era evidente, e lo faceva con una maestria davvero notevole.   Ad un certo punto, probabilmente stanca della posizione, abbassò, la tavoletta del wc e ci si sedette sopra continuando imperterrita a succhiarmi l'anima. .. 
Io mi limitavo ad godermela come un maiale.  
Accellerò il ritmo e con il trascorrere dei minuti, iniziai a scoparle la bocca, tenendole la testa ferma e con il bacino le infilavo il cazzo per intero in gola…
Venni in men che non si dica, tenendola pe i capelli con il cazzo tutto  in gola.
Bevve tutto, senza tirarsi indietro e solo alla fine si staccò lentamente continuando a succhiarmelo mentre pulsava.. poi lo lasciò uscire dalla sua bocca.
"Mi sei piaciuto tesoro, hai un gusto favoloso, sai di buono" disse leccandosi le labbra come la più consumata delle troie.
"E tu hai una bocca spettacolare"... risposi io.
"A proposito, mi chiamo Maria"
"Piacere,  Filippo"

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